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Dicono siete sud. No veniamo dal parallelo grande,
dall’equatore centro della terra.

La pelle annerita dalla più dritta luce,
ci stacchiamo dalla metà del mondo, non dal sud.

A spinta di calcagno sul tappeto di vento del Sahara,
salone di bellezza della notte, tutte le stelle appese.

L’acqua sopra una spalla, il fagotto sull’altra
mantello, camicia e libro di preghiere.

Il cielo è diritto, un cammino segnato,
più breve della terra saliscendi.

A sera ricuciamo il cuoio dei sandali col filo di budello
e l’ago d’osso, ogni arnese ha valore, ma di più il coltello.

Signore del mondo ci hai fatto miserabili e padroni
delle tue immensità, ci hai dato pure un nome per chiamarti.

Erri De Luca.