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L’Italia è un paese dove le persone si fermano quando vedono una donna piangere in strada, dove se sei straniero senti di essere oggetto di una curiosità positiva che si traduce in un bel sorriso.
Se poi ti sforzi di esprimerti in Italiano, la gente ti aiuta volentieri a correggere gli errori, con simpatia e allegria. Senza animosità né tanto meno intolleranza.
A volte capita che un gruppo di ragazzi possa esagerare a causa dell’ alcol o perché la squadra di calcio del cuore non ha vinto, ma fortunatamente ci sono sempre degli altri ragazzi che hanno abbastanza buon senso da non rispondere alle provocazioni di questa minoranza.
Ma allora cosa sta succedendo ora nel nostro Paese? Perché sembra che tutto stia andando al contrario? Quando gli stranieri vengono qui a chiederci aiuto perché fuggono dalla guerra, dalla violenza, dalla crudeltà , dalla povertà e dalla morte, non solo essi vengono rifiutati, ma vengono arrestati e rimandati alla realtà da incubo da cui provengono….
Non c’è rispetto per il codice Internazionale dei Diritti Umani, né per uno dei più importanti principi della Repubblica Italiana.
La nostra Italia moderna è nata dalla tragedia di una dittatura, dal razzismo e dalle deportazioni. Dopo aver superato tutto questo, dopo il giorno della nostra Liberazione – un 25 Aprile di molto tempo fa – era nata una nuova alba: la speranza di costruire un paese civile basato sull’ uguaglianza e sulla totale apertura e supporto verso i rifugiati, senza discriminazioni verso differenze culturali e religiose. Questa è la Costituzione, la legge di un paese in cui io credo ancora.
Non posso nemmeno immaginare che gli Italiani possano essere d’accordo con ciò che sta accadendo oggi: campi pieni di persone uguali a noi, né criminali né persone pericolose . Persone che hanno una Carta d’Identità temporanea, che studiano e lavorano nella speranza di costruire qui il loro futuro.
Questa è la loro colpa: si fidano di noi; si fidano di un paese ‘civile’ che invece al momento sta tradendo i propri principi.
Come possiamo essere così ciechi ed ignoranti?
Abbiamo paura che ci rubino il lavoro o i soldi se apriamo loro la porta di casa nostra quando ci chiedono aiuto?
Stiamo forse dimenticando che solo lavorando insieme potremo creare un mondo migliore, un mondo giusto e prospero per tutti.
Non è mai troppo tardi.
Abbandoniamo questo razzismo e salviamo i nostri rifugiati. Siamo in molti e possiamo bloccare i cosiddetti “Centri per il Rimpatrio”.
Come Italiani possiamo adottare donne, bambini e uomini, chè fanno parte della grande famiglia chiamata Umanità.
Il resto del mondo civilizzato ci sta osservando: non possiamo passare per colpevoli in questi giorni di ricordi e di celebrazione della Libertà e della Pace.

Giulia Remorino,
Presidente Human in Progress