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Di fronte a grandi catastrofi e a totali incertezze penso sia nostro dovere, umano e professionale, restituire dignitá alla Parola.
Il linguaggio con cui comunichiamo, i termini ed i gesti con cui costruiamo la nostra enfasi retorica quando vogliamo convincere l’interlocutore, tutto ciò segue codici non scritti che appartengono all’Umanitá da sempre, pur avendo assunto le mille sfaccettature della Storia, dei diversi sviluppi culturali etc.
Lavorando con persone che vengono da tutto il mondo, ogni giorno mi confermo nella certezza di una matrice umana universale a cui apparteniamo.
Spesso, purtroppo, questa base viene ignorata, diasattesa, dileggiata; allora entrano nella comunicazione il turpiloquio, il gesto arrogante, la minaccia fino alla violenza.
Chi fra noi ricorre a questi mezzi per comunicare rivela tristemente una grande povertá di strumenti.
Senza parlare di comportamenti francamente patologici, dove si presenta un’alterazione della percezione di Realtá, spesso certe esternazioni sono frutto di scarsitá nelle risorse introspettive, in poche parole di grave limitatezza d’ insight.
Quando siamo capaci di comunicare bene con noi stessi e di leggerci dentro, più facilmente ci rivolgiamo all’Altro con rispetto e riusciamo ad immedesimarci in chi è diverso da noi.
Una formazione povera di stimoli critici e chiusa puó portare all’isolamento di un Ego perso in un gioco di specchi, dove pregiudizio cecitá ignoranza vengono coltivati come Codice Unico di Riferimento,
senza che alla Parola venga dato lo spazio per crescere e svilupparsi, dipanandosi in rami semrpe più folti, aperti verso nuove elaborazioni di scoperta, di vitalitá in espansione.
Pensiamo alle Parole come fiumi di espressioni in perenne movimento, una musica di gesti e suoni che ci unisce, ci lega e fa crescere il nostro intelletto.
Mai come nel dialogo, nel dibattito fra Parole portatrici di diversi messaggi, sentiamo la forza straordinaria del comunicare. Le parole aprono porte, costruiscono ponti e strade, ci fanno sentire l’eco profonda dei messaggi d’Amore e di Fratellanza.
È la Parola che ci rende uomini differenziandoci da specie che non possiedono questo Codice, ricco di un potenziale infinito di sviluppo.
Con le parole e i codici lavoro, poiché ogni seduta di psicoterapia è scambio, difficile spesso, arricchente sempre .
Si necessita di apertura, rispetto, senso profondo e rigoroso della libertá altrui; allora si ricama insieme una trama forte, che parla di esplorazioni profonde e nuove costruzioni: sempre nuove sfide.
Viviamo uno strano periodo della Storia Umana in cui, non avendo letto le tracce del passato, individui e gruppi professano uralando la morte della Parola, e con gesti – suoni ciechi e brutali affermano la Legge della Giungla a sovrastare e soffocare la Societá Civile.
Ma la Parola, perseguìta, strangolata, battuta resta eretta nel proprio Significato, ed è un Senso che non si può sotterrare.
La nostra mente è cresciuta dalla Primitivitá ad Oggi in un magnifico disegno di evoluzione, con cadute sconfitte roghi distruttivi… ma è sempre  risorta dal massacro più forte, netta e chiara:
diritto, rispetto, libera espressione dialettica.
Onore alla Parola dunque, pane quotidiano di tanti, purtroppo dimenticata da alcuni che in nome della Sua morte si credono invincibili.
VIVA LA PAROLA, SEMPRE!

22 aprile 2025.
Giulia Remorino Ibry
Psicoterapeuta in Milano
Presidente Human in Progress
Associata Women United Voice