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Si è svolto il 14 giugno un dibattito aperto sul tema: Definiamo oggi la Crisi.
Riporto qui di seguito una sintesi degli interventi, con l’invito a partecipare a tutti coloro che ci leggono.
Scrivete le vostre idee poiché l’argomento è d’implicazioni così vaste che senz’altro verrà ripreso ed ampliato.
Gli intervenuti sono sei soci, di diverse età e professione; due in remoto e quattro in presenza.
Eugenia, la nostra tesoriera, ha parlato di crisi dell’essere umano, oggi particolarmente evidente nei comportamenti. L’attacco al migrante, la manipolazione aggressiva e legittimata contro ogni forma di Alterità e diversità, per arrivare all’assurda guerra di conquista.
Sembra tornata a dominare l’indiscussa supremazia delle Grandi Potenze, in un assoluto materialismo, che non rispetta né la vita umana né la natura e l’ambiente.
Laura Grasso, socia e psicoterapeuta, ha associato alla Crisi l’attuale situazione di post-Pandemia. La tragedia del Covid, con malattia morte ed isolamento, ha creato grave danno alle relazioni fra le persone. Negli adolescenti l’incertezza e la sofferenza si sono tradotte in codici di violenza. E’ difficile arginare i fenomeni perché tutto esplode , dopo tanta compressione. L’attacco maschilista nei confronti della donna si scatena più libero e feroce, le pulsioni represse si sfogano e il limite non appare come tutela democratica ma come vessazione ostile.
Tutto ciò genera disorientamento, mancanza di auto-controllo e, in questo quadro, si inserisce l’esigenza di stabilire delle regole per una economia di guerra, dato il conflitto all’interno del continente Europa.
Paola Ghezzi, socia e avvocato, s’ inserisce nel discorso poiché ritiene che per i motivi già detti, noi stiamo esplodendo disordinatamente. Al gruppo dialettico e dinamico, si sostituisce il Soggetto auto-centrato. Il “noi” ed il rispetto per l’Altro non hanno più spazio. La disperazione  di un “Narcisismo folle”  contiene in sé un alto livello di pericolosità che potrebbe minare alla radice la costruzione di una prossima migliore convivenza pacifica fra gli esseri umani.
Francesco, socio giovane e neo-laureato, ha invece espresso una chiave di lettura più proattiva di fronte al tema crisi.
Per lui da ogni forte perdita si crea il nucleo della rinascita, che si tradurrà in un futuro nuovo. Ciò che è stato frantumato, spezzato, distrutto, ci darà l’opportunità di costruire in modo migliore. Dalla perdita al guadagno, in un hegeliano procedere e divenire. Francesco ha presentato una metafora: la città di Milano interrotta e frantumata dai continui cantieri; apparentemente si danneggia e si interrompe, in realtà la città a breve godrà di una nuova linea metropolitana, destinata a portare innumerevoli vantaggi.
Giulia, socia Presidente e moderatore del dibattito, interviene brevemente suggerendo quanto per lei crisi oggi significhi Guerra, alludendo al conflitto in Ucraina. Per comprendere ciò che sta accadendo, in questo tristemente rinato oscurantismo, è forse utile ripensare all’ultimo conflitto mondiale. Ciò aiuta a confrontare, analizzare. Come sempre, comprendere è una prima forma di controllo razionale di fronte all’assoluta illogicità e incongruenza dell’attuale situazione.
Monica Bertolini, nostra socia e terapeuta, collegata on-line, parla di un profondo spaesamento, che verifica ogni giorno nei pazienti in stanza d’analisi.
La sensazione di fronte alla guerra è di aver compiuto un passo indietro. Allora siamo disorientati, il non capire si traduce in un “non sentire”. Portiamo in noi un deserto interiore che, insopportabile, ci spinge a cercare di rompere i confini e, negando il limite, calpestiamo la libertà.
Tutto ciò si traduce in una grande stanchezza collettiva, e nella depressione sociale si misura la fatica nel tentare di recuperare la fiducia, necessaria per andare oltre…
A questo punto Laura Grasso riprende la parola interrogandosi sulla Russia. Anche qui è molto utile la comprensione della dimensione storica. Laura parla dell’antico potere della Grande Russia in senso politico-economico come religioso.
In uno scambio corale tra i Soci vengono ricordati e citati i pregi di una cultura così ricca, eterogenea, complessa e stimolante ad ogni livello come quella russa.
Musica, letteratura, filosofia, arte e testimonianza di umanità viva e  forte in ogni sua forma…
E da qui l’abiezione di chi nella Storia ha cercato di controllare il Passato, la Storia dell’ Altro…
Viene dal gruppo menzionata la Bosnia, con il terribile conflitto che qualche decennio fa si è compiuto al confine con l’Italia.
Si cita il tragico e mai abbastanza ricordato genocidio degli Armeni.
Ripensiamo alle assurde e crudeli distruzioni in Siria, al recentissimo damma dell’Afghanistan.
Chi rilegge la Storia cita nuovamente la Shoà, il tentativo di distruggere la razza ebraica…
Eugenia riprende la parola, partecipando on-line al dibattito che sta per concludersi, e si interroga sulla reale concreta posizione che ora assumerà il continente Europa, chiamato ad essere un Paese unico e forte nel contesto mondiale.
Si tratta di una grande sfida, e il nostro incontro di scambio e riflessione è soltanto sospeso.
L’Associazione vive di pensiero libero e vuole continuare a testimoniarlo.
Colgo l’occasione per ricordare che la prossima riunione si terrà il 12 luglio dalle ore 21.00 in sede oppure on-line.
Discuteremo in termini concreti sulle iniziative da Settembre in poi.
A tutti buon lavoro e buona estate!
Giulia Remorino Ibry,
Presidente.

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